“Desideravo condividere questi racconti di viaggio e scoperta, per far vivere la storia di ogni pietra che abbiamo scelto, frutto di ricerca incessante, amore per la bellezza e incontri ricchi di fascino. Storie del legame più prezioso, quello tra umanità e natura”
Maura Rastelli
Direttore Creativo Orsa Maggiore
Opale blu.
La leggerezza del creato.
Ho conosciuto Christoph ad una fiera di minerali e gemme, in Germania. Un ragazzone di mezza età, biondo e corpulento, con occhi luccicanti dello stesso blu degli opali che esponeva nelle teche, appoggiati su piccoli cumuli di sabbia rossa o su pietre polverose della sua terra.
Ho sempre amato l’opale, pietra di cui scrisse Bruce Chatwin, intitolandole proprio uno dei suoi diari di viaggio più affascinanti; gemma ritenuta sacra ma fuggevole, come gli umori delle donne che l’hanno amata e collezionata. Christoph mi ha raccontato delle terre sacre agli aborigeni in Australia, dove vengono estratti gli opali più belli e vividi al mondo. Mi ha raccontato delle “vie dei canti”, i cammini sacri degli antichi abitanti di quelle lande sterminate, dove ogni aspetto del paesaggio era ritenuto un dono di padre cielo e di madre terra, simbolo del grande spirito che permea tutto il creato. Non potevo che rimanere ammaliata dagli opali di Christoph, estratti da lui stesso e dal giovane figlio Felix, nella regione del Queensland. Il loro colore blu cobalto profondo, i loro riflessi multicolori, il loro aspetto che tanto assomiglia ad un oceano nel quale tuffarsi. Ho subito visualizzato l’immagine dei gioielli in cui si sarebbero trasformati: una collana con orecchini en suite, capaci di portare istantaneamente chi li indossa nello spazio del sogno, dello stupore e della meraviglia. Con l’energia sottile degli opali, che aiuta a lasciar andare tutto ciò che del passato non serve più e a procedere con più leggerezza sul cammino della vita. Amo profondamente creare gioielli che sanno trasformarsi in talismani.
Tanzanite. La geometria luminosa.
Steve è un signore apparentemente senza età, biondo cenere e con occhi azzurro cielo, intensi e profondamente espressivi. Occhi che raccontano di terre lontane, di viaggi e di amore per le gemme di ogni angolo del mondo.
Ho conosciuto Steve in Arizona, dove espone i suoi preziosi tesori della terra in piccole scatole ben organizzate, disposte come a riprodurre la cartina geografica del globo e delle miniere dalle quali vengono estratte. Le sue tanzaniti hanno il colore del cielo blu al crepuscolo, quando il cobalto e il viola si fondono, a preludere la notte. La forma geometrica di quei cristalli, conservati intatti dopo l’estrazione, è incredibilmente perfetta. È questa caratteristica che mi ha colpito delle tanzaniti di Steve: la loro straordinaria naturalezza e l’immenso rispetto che traspare dal loro essere conservate intatte, come la terra le ha formate e partorite. Ho usato lo stesso riguardo nel montare quelle gemme luminose, incastonandole con fili in titanio e in oro e aggiungendo piccoli diamanti e spirali auree a sugellarne la preziosità e il valore eterno.
Tormalina rossa.
La bellezza pura.
Si chiama Riccardo, ma per gli amici il suo nome è l’Africano. È un esperto gemmologo e un grande amico che vive fra Zambia e Zimbabwe, dove raccoglie le più straordinarie pietre che madre Africa dona con generosità.
A tratti si sposta in Nigeria o in Mozambico, dove le tormaline rosse, denominate rubelliti, sono di una qualità sorprendente. Il loro rosso intenso, combinato ad una eccezionale trasparenza, le rende uniche e preziosissime.
Riccardo viaggia con un solo zaino, ma trasporta con sé un mondo intero, fatto di colori, profumi, emozioni, racconti e leggende. E quando scopre una di quelle gemme straordinarie il suo viaggio lo conduce sempre a Cremona, nella nostra gioielleria. Nell’affidarci il suo tesoro, sa che sta compiendo un gesto sacro, sa che le sue gemme saranno custodite dalle nostre mani esperte e rispettose. Non saranno tagliate né sezionate. Saranno conservate nella loro bellezza originaria, nella loro forma più pura e cristallina. Diventeranno una collana, o forse un bracciale? La scelta sarà di chi le indosserà. Noi le incastoneremo con fili in titanio e oro, con agganci versatili e personalizzabili, e le renderemo pronte per trasferire la loro bellezza e magia a chi le vorrà per sé.
Titanio.
La forza delicata.
Una lunga ricerca e un’incessante sperimentazione ci hanno condotti fino al titanio: metallo gentile e leggero, ma dalla tempra forte e resistente, che disegna e sostiene l’architettura audace delle creazioni Orsa Maggiore.
Innovativo, prezioso, anallergico, il titanio rappresenta una sfida anche per l’orafo più sapiente, poiché va lavorato minuziosamente e solo in piccole creazioni. I suoi colori sono realizzati unicamente attraverso il vapore, con una tecnica ecologica di anodizzazione, che in base alla temperatura regala sfumature diverse, dalle più tenui alle più vibranti. Il titanio gioca in accordo o a contrasto con la pietra che abbraccia, rimanendo neutro accanto all’energia potente e benefica del cristallo.
Quarzo fumé e rutilato.
La cura dell’anima.
Anaflavia è bionda e i suoi occhi hanno il colore del ghiaccio. Pur essendo brasiliana, porta dentro di sé le origini normanne degli antenati che emigrarono agli inizi del ‘900 dall’Italia del sud. Atterrare a San Paolo, la sua terra natale, è sempre una forte emozione.
Ogni volta che Anaflavia mi ospita nella sua casa, so che il viaggio di lavoro si trasformerà in una straordinaria avventura. È un’eccellente gemmologa, ma è anche una guaritrice: usa le gemme come fanno le anziane curandere della sua terra. Il quarzo fumé per togliere le energie negative, il quarzo rutilato per ridare energia a corpo e anima, quando si piegano alla stanchezza, dimenticando gli entusiasmi della vita. Anaflavia mi racconta che i quarzi sono come antenne, capaci di percepire quello che non funziona, per poterlo riequilibrare. Che tutte le gemme della terra hanno un compito sacro, basta lasciare che manifestino la loro maestria, senza le interferenze della mente razionale. E mentre mi aiuta a comprendere il suo punto di vista ancestrale, mi offre l’infuso di yerba mate e un cucchiaio di dulce de leche, per rinforzare l’amicizia e celebrare la vita. Ogni viaggio brasiliano porta con sé nuovi orizzonti e una valigia carica di gemme, pronte a trasformarsi in preziosi che le vedranno intatte e piene di quelle energie primigenie. Il nostro compito è creare gioielli ricchi di bellezza e rispetto della tradizione.
Acquamarina. L’inaccessibile meraviglia.
Immagina le montagne altissime del Pakstan, dove l’aria è così rarefatta e la natura è talmente selvaggia da non lasciare spazio alla presenza umana. Per quei sentieri, solo pochi cercatori hanno il coraggio e la capacità di avventurarsi, fino a raggiungere le vette più alte.
E fra quei picchi irraggiungibili si nascondono le grotte più preziose, quelle nelle quali si estraggono le acquemarine pachistane più pregiate, di un azzurro luminosissimo, come il colore cristallino di quei cieli espansi. I nativi ringraziano la madre terra per i doni che prelevano dal suo ventre, fumigandoli con apposite erbe. Il rituale permette agli spiriti della natura di avere fiducia negli esseri umani che prelevano le gemme con grande perizia, per conservarne benedizioni e bellezza. È Salim che mi racconta, ogni volta che lo incontro, le storie della sua terra, bellissima e altrettanto controversa. E dopo aver sorseggiato il rituale kehwa alla fine del pasto, un thé dal profumo simile al gelsomino, mi saluta con il suo gutturale Khuda Hafiz! che in urdu significa arrivederci, ma che più di un saluto è una benedizione. In ognuna delle acquemarine che incastoniamo nei nostri gioielli è come se ci fosse il soffio di quell’aria e il suono di quella benedizione.
Cobaltocalcite.
La pietra della gioia.
Ho scoperto la cobaltocalcite grazie a un racconto narrato a ritmo di fiaba, dove le parole erano intrise di emozioni e incanto e si susseguivano, cadenzate dalla voce di Katrina, maestra di cristalli, che mi ha aperto le porte sottili delle gemme.
Il racconto di Katrina parla di questo minerale incredibile che arriva da terre lontane, ma anche da un piccolo paradiso del nostro paese, l’Isola d’Elba e la sua Miniera di Calamita. La cobaltocalcite, pietra di Afrodite, apre le porte alla gioia, che investe chiunque rivolga lo sguardo al suo rosa carico, virante al fucsia. Gemma dalle vibrazioni potenti, come il fortissimo di una partitura musicale, con il suo colore ipnotico cattura gli occhi al primo istante, arrivando direttamente al cuore. Una pietra preziosa che sa esprimere, attraverso la sua energia e le sue tinte brillanti, le emozioni e le sensazioni di gioia che l’Italia è capace di donare. L’ho amata da subito senza riserve e ho assecondato il forte impulso a ricavarne dei gioielli essenziali ma preziosi, per poter offrire quelle stesse forti emozioni a chiunque se ne senta attratto e, ancora oltre, pronto a riceverne i doni.
Uvarovite. L’armonia universale.
Minatori audaci e selvaggi, dall’identità misteriosa, mi hanno fatto scoprire queste pietre rarissime e poco conosciute. Provenienti dagli imponenti monti Urali, leggenda narra che fu un geologo nei primi anni dell’800 a dare un nome a questi minerali mozzafiato, in onore del conte Sergej Uvarov.
Gemme spettacolari che appartengono alla famiglia dei granati, di cui sono gli esemplari più rari e ricercati, le uvaroviti hanno l’aspetto di luccicanti diamanti verdi, disseminati su una roccia matrice scura. Osservate al microscopio, queste pietre tanto preziose rivelano le loro geometrie perfette, minuscoli cristalli cubici del colore degli smeraldi più pregiati. La loro brillantezza incanta, strega gli occhi al primo sguardo e rilassa il cuore. Io amo le gemme che ci insegnano la perfezione: la naturale, minuziosa bellezza che dall’infinitamente piccolo degli atomi si propaga alle forme più grandi della materia visibile. Amo pensare che, grazie a queste gemme, possiamo indossare l’armonia dell’universo.